Pubblico alcune fotografie scattate domenica scorsa durante la passeggiata in compagnia dei miei cuginetti da Campestrini a Castellalto. In quell'occasione, abbiamo raccolto freneticamente parecchie castagne cadute a terra (cercando di non farci beccare dai proprietari) riempiendo borse, berretti, cappucci, tasche, e credo che Maz si ricordi bene di quelle inserite nella sua felpa :). Ho caricato poi alcune fotografie scattate con la mitica Agfa Syncro durante un’altra escursione, leggermente più impegnativa, sul monte Lusia. A presto.
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Durante il soggiorno ad Aleppo sono andato a far visita al Bazar dove l’anno scorso ho trovato la Photax: entro senza troppe aspettative ma con molte speranze. Noto subito che l’angolo delle macchine fotografiche è sempre lì, con meno polvere, o forse è solo una mia impressione. Mi dirigo con nonchalance verso quel groviglio di apparecchi: alcune macchine russe ridotte piuttosto male, una Polaroid di poco conto e infine una biottica in plastica ormai da rottamare. Poi, a lato delle povere carcasse, una custodia in pelle ben conservata; l’afferro senza troppo impeto per non far notare al negoziante il mio crescente interesse. Apro la scatola, sfilo una Agfa Synchro Box che, a parte i lievi segni d’usura esterna è perfetta; apro il dorso per verificare che l’interno sia anch’esso in buone condizioni. Anche meglio! Le lenti colpiscono immediatamente la mia attenzione, poca polvere e soprattutto nemmeno un graffio. Anche i meccanismi di otturazione sembrano buoni. Non rimane altro che la fase di contrattazione. Chiedo il prezzo al commerciante che, prontamente, sfodera una calcolatrice dove digita 40 dicendomi: "euro". (Ora devo assolutamente nascondere il fatto che l’acquisterei anche al doppio di quella cifra). Mostro il mio disappunto prendendo la calcolatrice in mano e ribassando l’offerta a 15 adducendo come prova a carico il fatto che su ebay posso trovarla a meno. Lui sorride! Mi guarda conscio degli oltre duemila anni di storia del commercio arabo e rilancia: ora lo schermo a cristalli liquidi leggermente scolorito mostra 30 come prezzo per l’oggetto dei miei desideri. O ora o mai più: improvviso la mossa Ghaleb! Digito sulla tastiera il numero 20, l’appoggio garbatamente nelle sue mani e gli dico: "E basta." Per completare la manovra è però necessario sancire la totale indifferenza all’acquisto e dunque discendo alcuni grandini avviandomi, con una certa insicurezza, verso l’uscita quand’ecco che mi chiama dicendo: "Va bene 20." Io risalgo quei pochi gradini che mi separano da quello che Nura definirebbe "Acquisto-Felice". Io preparo la pecunia, lui imbusta alla meno peggio l’Agfa; sto già pensando a quale rullo caricare per provarla. Esco dopo aver salutato l’uomo del Bazar che pare comunque soddisfatto della vendita. Scendo e ritrovo Nura, le racconto dell’accaduto, lei mi dice: "Bravo, ma lo sai che mio padre l’avrebbe portata via per 10"! Rifletto… è proprio così! Allora se Ghaleb l’avesse portata via per dieci (e vi assicuro che l’avrebbe spuntata in metà del tempo) vuol dire che l’uomo del Bazar ne avrebbe ricavato un guadagno già su quella cifra. Rifletto… è meglio così; è giusto che sia così! Da buon occidentale mi sono illuso, o meglio, mi ha illuso di poter prender parte, anche solo per un istante, a quella che io definirei una danza, della quale altro non ho fatto se non scimmiottarne le movenze; una danza di cui noi non comprendiamo i passi, ai quali non siamo abituati: vetrine, etichette, saldi e chi più ne ha più ne metta. Meglio così, l’avessi pagata anche cento volte di più, a soddisfarmi basta il ricordo di quella danza. Pubblico nel Foto Album le immagini ottenute con il nuovo Happy Acquisto; seguono quelle scattate con la stenopeica (che non finisce mai di sorprendermi); infine alcune immagini della Cittadella d’Aleppo in notturna con la Seagull. A presto
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AuthorMatteo Campestrini Archives
December 2012
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